Di Daniele Albanese
Con Daniele Albanese, Lucia Palladino, Manfredi Perego
Musiche Marco Monica; frammento da Wild is the Wind cantato da Nina Simone
Disegno Luci Lucia Manghi / Stalk
Un ringraziamento speciale a Nicola Savarese per i suggerimenti
Con il sostegno di Fondo Fare Anticorpi 2010
Coproduzione Stalk/ Tir Danza
In collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali
anno di produzione production 2010
L’ubriachezza, presenza disorientata e non certa, è il punto di partenza dello spettacolo e, al tempo stesso, pretesto per fotografare l’oggi con la lente di ingrandimento dell’attrazione e della solitudine.
I personaggi si muovono in cerchi non uscendo dal circolo vizioso fatto di attrazione, desiderio e disillusione.
I tre danzatori non si toccano quasi mai, si avvicinano e si perdono per pochi millimetri.
Tre modi e tre corpi per la stessa presenza.
Il circolo vizioso entro cui si muovono è anche un campo magnetico di attrazione e repulsione, senza poter arrivare alla meta ma sempre in diretta dipendenza uno dall’altro.
La danza è definita, non solo come danza sulla scena ma tra la scena e il pubblico, come comunicazione fluttuante tra spettatore e performer, ed è una danza non solo di corpi ma tra i vari elementi scenici (suoni, luci…), divenendo strumento di riflessione sul Tempo e sulla Fine.
Strutturato in brevi scene attraverso un’ idea di combinazione e ripetizione, con azioni più teatrali e surreali ed altre di pura dinamica di movimento.